Savitri and Satyavan

1 / 3
All Projects

2022

Dyptich, Fine art Inkjet print, framed.

Hahnemuhle fine art baryta

150 x 60 x 5 cm, Edition of 3+2 AP

“Nella marcia del tempo che tutto realizza, deve venire l’ora del volere trascendente;

tutto volge e si snoda verso i suoi fini predestinati seguendo il corso inevitabile decretato fin dall’inizio dei mondi, nell’essenza profonda delle cose create”.

 Sri Aurobindo, “Savitri. Una leggenda ed un simbolo”.

J. Campbell, eminente studioso di mitologia comparata, ritiene che il mito sia la metafora dell’Inconoscibile, l’interfaccia tra ciò che può essere conosciuto e il mistero che trascende la ricerca umana. Il mito si pone come un indizio che conduce alla potenzialità spirituali della vita umana, un vocabolario simbolico di esperienze interiori che ci guida alla Realtà invisibile che noi siamo, realtà che trascende ogni forma di pensiero.

La sua funzione si esplica nella capacità di portare l’uomo ad un livello superiore di consapevolezza, ad una comprensione/esperienza più profonda dell’atto stesso del vivere. È il cammino trasformativo iniziatico dell’ascesa al cielo verso la sorgente dell’Essere.

Savitri, il capolavoro poetico di Sri Aurobindo, mistico, rishi moderno, poeta veggente si colloca all’interno di questa dimensione; Savitri non è solo un poema, è poesia mantrica, vibrazione elevatissima del potere del trascendente attraverso cui si attua un lavoro di disfacimento delle varie incoscienze, un processo doloroso di erosione dell’ego.

Scrive Sri Aurobindo in Savitri che “Il dolore è il martello degli dei per spezzare una resistenza accanita nel cuore dell’uomo”.

Satyavan, l’anima umana giunta alle supreme vette della mente ma ancora stretta nella morsa della morte e dell’ignoranza, muore nelle braccia di Savitri, l’eroina dell’omonimo poema. Appare Yama, il Dio della Morte che prende con sé l’anima dell’amato Satyavan. Savitri, dopo un lungo processo di interiorizzazione e scoperta del Sè supremo, segue il Dio della Morte nei regni dell’incoscienza dove lo affronta. Savitri, incarnazione, verbo e vibrazione del potere dell’unità della trascendenza, risponde a tutte le potenti suggestioni di Yama a tal punto che lo stesso Dio riconosce la sua irrealtà e si dissolve. Savitri prende con sé l’anima di Satyavan, ripercorre tutti i regni dell’incoscienza e riporta il suo sposo in vita.

Satyavan è l’aspirazione dell’anima umana a manifestare il “regno dei cieli” sulla Terra, Savitri è la parola divina, la vibrazione d’amore che deve risuonare laddove non è ancora giunta: nel corpo, a livello fisico cellulare, affinché la trascendenza si incarni nella materia.

Il destino dell’uomo è manifestare un nuovo potere di coscienza, la coscienza di verità, l’unità del molteplice.

Il segreto del mondo è l’involuzione di uno Spirito super cosciente nella materia incosciente e la chiave di questo enigma è l’evoluzione dello Spirito super cosciente dalla materia incosciente, trasformare la sua cieca prigione nella sua splendida dimora.