2021
Fine art Inkjet print, framed.
Hahnemuhle fine art baryta
53 x 63 x 3 cm, Edition of 3+2 AP
A tree beside the sandy river-beach
Holds up its topmost boughs
Like fingers towards the skies they cannot reach,
Earth-bound, heaven-amorous.
This is soul of man. Body and brain
Hungry for earth our heavenly flight detain.
Sri Aurobindo, A tree
La simbologia dell’albero è variegata ed antichissima. Dall’albero della vita, all’axis mundi (albero cosmico) o quello mistico religioso relativo a tanti culti e visioni esoterico-spirituali, come l’Aschvattha indiano.
Dalle numerose simbologie e narrazioni mitologiche si possono tracciare due linee interpretative: l’albero inteso come la rappresentazione del processo di creazione che mette all’opera, tanto nel Macrocosmo (Universo) quanto nel Microcosmo (Essere Umano), energie o potenze creatrici che emanano dal Creatore, e l’albero inteso come simbolo della crescita spirituale e trasformativa dell’uomo.
Tra le due possibilità possiamo tuttavia ricavarne una consequenzialità; se ipotizziamo che il significato della creazione consista nella manifestazione sempre più perfetta e cosciente della Divinità nell’Universo e che, sul pianeta Terra l’uomo rappresenti l’aspetto più evoluto e consapevole di questa manifestazione, ne consegue che l’uomo è un potere in atto destinato a sviluppare in modo sempre più cosciente i poteri della divinità insita nella Natura.
L’uomo eleva le sue braccia come un albero i suoi rami più alti verso il cielo, senza poterlo ancora raggiungere. L’anima umana è amante del cielo, il corpo avido per la terra. Che sia il divino a dover discendere per trasformare l’ultimo baluardo: il corpo.